Babele

Babele

Ho una Babele nella testa.
Devo fermami. Corro sul ponte superiore a scrivere.
Rivolgo al mare i miei versi più profondi,
Il Mar Mediterraneo davanti, così nero.
Forse è lui più profondo.

Culla e giaciglio macabro di chissà quante anime.
Cimitero placido, verecondo.
Sotto queste acque
distese di corpi innocenti che urlano verità e giustizia.

Eppure è da queste acque di mare che tutto inizia.
Qui sento scorrere la vita, qui la mia sorgente, la nascita, le mie radici.
Posizione strategica che ha in sé tutti i punti nevralgici del mondo.
Dal Portogallo alla Turchia, paesi arabi compresi.

Il Mediterraneo, una riflessione e una malinconia.
Una scusa per trattenere la nostalgia
non solo per quella parte d’Italia dalla quale provengo.

io vengo dal Sud e a quel Sud appartengo.
Migrante io per prima.
Di tutti i migranti e di tutte le migrazioni allora vorrei raccontare.
Delle questioni più prossime alle mie.
Di questioni per cui vale la pena prendere una posizione.
Delle questioni cui vorrei ci fosse una soluzione.

Potrei viaggiare altrove,
scegliere un altro punto a caso sulla mappa e ripartire.
Perdermi in spazi più immensi, e poi sparire, ma..

Ho una Babele nella testa.
Un caos di rumori insistenti là fuori, un caos di mille voci dentro.
Parole che mi pervadono e non parlano la mia lingua.

E un fortissimo eco che riclama
la mia casa, la mia storia; è il Mediterraneo che mi chiama.
Mi chiede di tornare e di restare per una volta, questa volta.

E allora Che il Mediterraneo sia!
Fosse anche solo l’ultimo atto di resistenza, di coscienza, di coerenza.

*

J’ai un Babel dans la tête.
Un tourbillon de voix, des langues, d’appels.
En s’écoutant, entendre le désir de rentrer, le mal moindre.
A la maison, en Europe,
Chez lesquelles qui ont plus de besoin,
Chez mes proches qui ne sont pas proches à moi.
Je souffre à ne pouvoir partir dans ce moment-là,
Mais il faudra, bientôt.
D’en ressortir, pas plus de temps de rester chez soi.

*

لي بابل في راسي
الابيض المتوسط يناديني
الآن الوقت للعودة الى البحري
الى البيتي الى من أحبائي
الآن سأبقى هنا لفترة من الوقت
لكني أعلم أن وقتي هنا انتهى
حان وقت العودة قريبا.
في نهاية المطاف سوف نحتضن
بعضنا البعض أقوى

*

There’s a Babel me in my head.
Foreign idioms, persuasive callings,
Smoothly Sirens echoes from deep sea
attempting to my Serenity inside
But there’s something calling me back, though.
It’s the Mediterranean Sea.
Time is truly over here, I see.
Need to approach back to my next ones, next to me.
Next step will be finally coming back home, jeez.


(In nave, Mar Mediterraneo, Gennaio 2021)
*libera rivisitazione del testo “Che il Mediterraneo Sia” – Eugenio Bennato