Mida contemporaneo

Si ritrova in un etereo corpo contemplato di donna.
Cerca un’oasi di pace per l’anima, quest’uomo mancato,
e compromessi non semplici con il buon Dio.

Il suo cuore implora. Le sue mani esigono.
Sul capo una corona ereditata da un Mida orgoglioso del successore:
ai suoi occhi è tutto ora ciò che tocca!

Dorate le linee, dorati i contorni di seta.
Dedite le adorate mani -adorne di fregi dorici-
delineano in delirio.
Presto s’odorono adorabili profumi acerbi e fetidi
mentre d’ode una musica d’Oriente
che dondola in poesia e canticchia il verso
“io non perdono e tocco”
.

(Lecce, ottobre 2006)
*ultima quote tratta dal brano “Cirano” – F. Guccini

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