La tua rivoluzione
La tua rivoluzione, come scrive una canzone,
è pioggia sul bagnato, un castello abbandonato,
un gesto estremo ma isolato
e non lascerà né infamia, né lode
ma andrà gettata dritta a bruciar giù nell’Ade!
La tua rivoluzione sembra già in lotta
contro mulini a vento,
vaga triste, accompagnata da una voce rotta
dal pianto.
Riuscirai a sentirla solo per un istante,
un momento, perché poi non sarà più niente;
potrà portare appena il suo fulgido bagliore,
procedendo a stento.
Certamente c’è da rimanerne delusi, confusi, illusi.
A ben poco è servito il suo chiarore soffuso.
Oppure sperare che possa portare medaglie al valore
per le tante promesse fatte in realtà solo di tante parole.
(San Vito dei Nomanni, BR, gennaio 2003)