Invettiva
Preoccupante anomalia:
il frutto è marcio, ed è frutto di frutti marci,
cresciuti fiacchi su alberi da radici ormai secche.
Seme contaminato, fiaccato,
ingnorante e ignorato,
addottrinato, appassito, subìto,
cresciuto sin da subito al passivo.
Il Passivo che non è attivo, che è solo altamente nocivo.
Eppure è vivo,
E prospera in famiglia. Dite: io sono stato educato alla forma passiva!
“Interesse verso la persona o l’oggetto che subisce l’azione
piuttosto che verso la persona o l’oggetto che compie l’azione”
dice la definizione grammaticale.
Vittimismo culturale.
Rispetto invece per la forma attiva verbale,
per il pensiero individuale,
l’emancipazione del pensiero critico,
quello circonstanziale, puntuale, particolare e originale.
Prima condannate i mali del mondo,
poi siete fautori involontari dei mali del mondo.
Maldicenti con la vostra stessa bocca!
Solo mal coscienza e falso moralismo s’esprimono dal vostro becco.
E non gridate per alzare la voce e farvi sentire:
le vostre sono pietà asciutte e compassione di un centauro
che per metà intenerisce con il buon senso e l’audace ardire
e con l’altra metà rincoglionisce brandendo in mano il rosario.
Sento ancora parlare di nazione (!)
l’esistenza di razze (!!) da quel vocione, e pur vi sfugge la nozione!
Sbaglio o siete rimasti parecchio indietro?
Forse siete stati trascinati di culo qui dai venti,
sbalzati tra le epoche, a spasso coi tempi.
E ancora non vi vergognate degli argomenti?
Interloquite, blaterate, e vi credete santi
manifestate una tal rozza e palese ignoranza
che s’io fossi in voi, cautamente, nasconderei.
…che poi tra le comunità, perdonate l’insolenza,
bassi e tozzi, altro che per i pigmenti,
semmai io vi vedrei più simili ai pigmei.
(San Vito dei Normanni, agosto 2006)