Il ritorno del porcino
Ho il ritorno del porcino.
Il piacere peccaminoso
graffia ancora le corde del tuo violino;
del nostro violino
come unghia sulla schiena.
Il piacere di ascoltarti
rendere omaggi alle disparate lettere disperate
e ossequiose, Foucaultiane,
alle 2 del mattino.
Non è tardi.
È ancora troppo presto per andare a dormire.
(Lecce, novembre 2006)