Se fossi
Se fosse per me sarei un po’ tutto quanto.
Tipo, se fossi una Città non sceglierei mai d’essere una Capitale chiassosa.
Piuttosto sarei un Borgo. Un Borgo in Città.
Se fossi Fiore, sarei un Oleandro del Mediterraneo colorato!
Bello da ammirare, non da toccare.
Per mia natura tossica,
prudo dopo un po’ e infetto. Porto rogne.
Oppure sarei una Stella Alpina,
cresce ad altitudini avverse ed importanti.
Tanti scalatori passeggeri ne scorgono la sua esistenza.
Pochi alpini ne colgono davvero la sua essenza.
Se fossi Lavoro sarei una Teatrante,
e se fossi Teatro sarei un Pagliaccio drammaturgo.
Perciò se fossi un Sentimento immagino sarei Contraddizione.
Come la poetica pirandelliana e il suo messaggio di rappresentazione:
Indossa un velo che è una maschera sul viso.
È l’umorismo che si fa portavoce del contrario,
ti illude con il suo sarcasmo provocatorio
mentre poi ti strappa insieme una lacrima e un mezzo sorriso.
Se fossi uno Strumento musicale sarei un Violino
per celebrare il suono malinconico del mio animo;
E se fossi un Colore probabilmente sarei Blu.
Come il blu del cielo stellato di notte, luminoso ma solitario,
come il blues che nasce dal ritmo afroamericano malinconico e refrattario.
Contrasta con il Rosso che rappresenta l’energia vitale mentale e fisica.
…E allora se fossi Rosso sarei Foco, per dio, e arderei il mondo!
Così combatterei le energie passive infondendo dovunque la forza motoria e la forza psichica.
Se fossi Cibo sarei proprio un Uovo, direi a Feuerbach!
Che per lui siamo quello che mangiamo
e ne mangio molte e in ogni forma strapazzata:
all’occhio di bue, alla coque, alla carbonara, zibibbo, zabaione, di pasqua, di cioccolata.
Se fossi una Religiosa, sarei una Missionaria che porta la buona letizia in missione.
Però religiosa non sono, ma spero di portare sempre quando viaggio
il mio braccio, il mio coraggio e la mia dedizione.
Se fossi Tempo sarei Pazienza,
perché non so come sia fatta e vorrei tanto conoscerla.
Se fossi un Ladro, lo sfrutterei per rubare la sincerità a tutte le persone.
E non ci sarebbe proprio niente di male.
Poi la indosserei arlecchinamente
come tante toppe colorate cucite sul mio vestito di Carnevale.
Se fossi un Mezzo sarei senza dubbio una Bicicletta,
per saltare il traffico, viaggiare senza inquinare e arrivare in sella ancora più in fretta.
..E se fossi un Superpotere sarei Teletrasporto,
per arrivare di nascosto e dappertutto, veloce come una saetta.
Se fossi una Madre sarei Protettrice con i miei figli
E li amerei fino alla fine e li difenderei con la vita.
E se fossi un Ideale sarei Reciprocità.
E non la baratterei mai per convenienza o in contropartita,
ma la lascerei in eredità come si fa con i figli
E l’amerei fino alla fine e la difenderei con la vita.
(Lecce, 2003)