
Mistica damore un omaggio a kathmandu un mese dopo il terremoto
- Vincenza Lofino
- 25 maggio 2015
Mistica d’amore: un omaggio a Kathmandu un mese dopo il terremoto di Vincenza Lofino | edito da: Blog di Viaggi – 25 maggio 2015
Io la vedo ancora così, anche se solo nella mia immaginazione: tutta intatta e bellissima!
Perché anche se molti dei suoi palazzi antichi e dei suoi luoghi sacri sono stati interamente o parzialmente distrutti dal terremoto che ha afflitto il Nepal, causando migliaia di morti e danni permanenti al suo Patrimonio culturale, vorrò per sempre ricordare Kathmandu e la sua Valle proprio come le ho vissute io, rivivendo le stesse emozioni e legandole ad uno degli angoli più mistici della Terra.
Ad un mese esatto dalla prima terribile scossa, la profonda tristezza che oggi sconvolge me, e ancor di più i miei amici nepalesi, non riuscirà mai a cancellare l’emozione della prima volta in Asia, quando ancora molto giovane mi lancio nell’avventura di chi, tipicamente alla mia età, vuole scoprire il mondo e come è fatto.
Decido in pochi mesi. Parto da sola per un periodo di Volontariato Internazionale a Kathmandu dove ci rimarrò per un’intera estate, supportando un progetto di assistenza socio-sanitaria a favore delle fasce deboli e marginali della società (recupero dei bambini di strada e formazione professionale delle donne).
Ho viaggiato alla scoperta dei luoghi limitrofi memorizzandone il fascino dei paesaggi, dei palazzi millenari e dei templi antichi sempre affollatissimi. Ho passeggiato in lungo e in largo per la città, tra il caos e le mucche “sacre” e “randagie” che razzolano tra le strade, impedendo il transito e ingolfando un traffico costante.
Kathmandu vive! e non solo nella mia memoria. Vive negli abbracci di tutti gli amici che ho conosciuto, nei sorrisi dei bambini e nelle risate contagiose dei ragazzi con cui ho giocato a calcio, nel sapore speziato e intenso del Masala preparato ogni giorno.. Mistica d’amore: un omaggio a Kathmandu un mese dopo il terremoto di Vincenza Lofino | edito da: Blog di Viaggi – 25 maggio 2015
Io la vedo ancora così, anche se solo nella mia immaginazione: tutta intatta e bellissima!
Perché anche se molti dei suoi palazzi antichi e dei suoi luoghi sacri sono stati interamente o parzialmente distrutti dal terremoto che ha afflitto il Nepal, causando migliaia di morti e danni permanenti al suo Patrimonio culturale, vorrò per sempre ricordare Kathmandu e la sua Valle proprio come le ho vissute io, rivivendo le stesse emozioni e legandole ad uno degli angoli più mistici della Terra.
Ad un mese esatto dalla prima terribile scossa, la profonda tristezza che oggi sconvolge me, e ancor di più i miei amici nepalesi, non riuscirà mai a cancellare l’emozione della prima volta in Asia, quando ancora molto giovane mi lancio nell’avventura di chi, tipicamente alla mia età, vuole scoprire il mondo e come è fatto.
Decido in pochi mesi. Parto da sola per un periodo di Volontariato Internazionale a Kathmandu dove ci rimarrò per un’intera estate, supportando un progetto di assistenza socio-sanitaria a favore delle fasce deboli e marginali della società (recupero dei bambini di strada e formazione professionale delle donne).
Ho viaggiato alla scoperta dei luoghi limitrofi memorizzandone il fascino dei paesaggi, dei palazzi millenari e dei templi antichi sempre affollatissimi. Ho passeggiato in lungo e in largo per la città, tra il caos e le mucche “sacre” e “randagie” che razzolano tra le strade, impedendo il transito e ingolfando un traffico costante.
Kathmandu vive! e non solo nella mia memoria. Vive negli abbracci di tutti gli amici che ho conosciuto, nei sorrisi dei bambini e nelle risate contagiose dei ragazzi con cui ho giocato a calcio, nel sapore speziato e intenso del Masala preparato ogni giorno..