
Logica apparente
- Vincenza Lofino
- Poesie età della pietra
- 14 maggio 2003
“È Logico! È logico!” Ma poi cos’è logico in tutto ‘sto processo storico?
Quale logica apparente accompagna i pensieri della gente? le parole e i comportamenti, anche quelli più banali, più evidenti?
Non trovo alcuna logica nella richiesta: a volte ci vuole tutta la vita per darsi una risposta.
Ah, e poi perché solo ciò che piace, si dice che duri sempre troppo poco!? Ci regala un guizzo, ci da pace. Ma poi brucia come miccia, benzina al fuoco.
Non c’è rimedio, non c’è sfogo al mio tormento. Brucio come fiamma ardente di chi attende impaziente un facile espediente, per mascherare un viso senza sorriso e un’anima struggente.
Serro allora le mani e gli occhi e mi rivolgo alla mia fata ignorante, inaccessibile, sfuggente, sarà pure un passo inconcludente ma me ne frego sprezzante dei giudizi della gente che cerca di odiarti evidentamente sputando veleno, ma nascondendosi -solo- dietro un velo apparente.
La sola verità che io conosca solamente è la tenacia unita alla speranza di chi spera in un futuro più solido, più vero con la stessa intraprendenza di chi è pronto a ripartire da zero, sul serio.
Una speranza che mi tiene appesa ad un filo che si assottiglia, che non mi lascia più il respiro, soffocato da tutta ‘sta poltiglia.
Una fiamma ancora accesa – che non si spegne una linea tesa che non molla la presa – e porta rogne. Sono un’anima offesa, una con tante lagne ma pur sempre in attesa, di un’occasione che mi tiene sospesa e non cedo, ma credo – nel percorso in cui procedo in positivo, per quanto mi sovrasta tutt’attorno di così nocivo.
E qui non si scherza, non si ride. Ché già per arte e per amore ci si arrende al passivo e poi lentamente ci si uccide.
(San Vito dei Normanni, BR, maggio 2003)