
Lasciarsi di notte
- Vincenza Lofino
- Poesie età del ferro
- 10 giugno 2022
Ripensando alla mia città lasciata di notte, che già manca, forte.
Come l’amante, cotta (d’amore) si congeda in fretta dall’amato che l’ha sedotta, e dal loro letto ancora umido e sfatto.
Così sono partita tra i sospiri e la speranza di ritrovare presto la stretta di nuovi abbracci e baci di chi arde e l’aspetta.
Blockquote
Sono una terrona atipica. Incastrata tra Sud e Nord non parlerei mai (più) male del Sud. E non parlerei mai (sia) male di Milano, che è la mia città, la città dove ho spostato famiglia e residenza da oltre 11 anni; che mi ha accolta, mi ha adottata e che ho lasciato di nuovo questa notte.
Questi versi d’amore sono per la mia città.
(MILANO, GENNAIO 2020) Ripensando alla mia città lasciata di notte, che già manca, forte.
Come l’amante, cotta (d’amore) si congeda in fretta dall’amato che l’ha sedotta, e dal loro letto ancora umido e sfatto.
Così sono partita tra i sospiri e la speranza di ritrovare presto la stretta di nuovi abbracci e baci di chi arde e l’aspetta.
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Sono una terrona atipica. Incastrata tra Sud e Nord non parlerei mai (più) male del Sud. E non parlerei mai (sia) male di Milano, che è la mia città, la città dove ho spostato famiglia e residenza da oltre 11 anni; che mi ha accolta, mi ha adottata e che ho lasciato di nuovo questa notte.
Questi versi d’amore sono per la mia città.
(MILANO, GENNAIO 2020)