Essere Internazionale

Essere Internazionale


Il mio lavoro è internazionale. I miei studi universitari sono stati internazionali. Ho studiato Lingue Straniere all’Università con una tesi in Economia delle Istituzioni Internazionali. Mi appassionano i temi di Geopolitica e Politica Internazionale; ho deciso di regalare tutti i miei risparmi ad un Master in Cooperazione Internazionale.

Viaggio molto e spesso: la mia prima volta extra-comunitaria è stata partire come Volontaria internazionale. Quando viaggio, le sfumature, le lingue tutte attorno sono internazionali. Ma poi le mie attenzioni sui riti, i miti, i cibi che scelgo, sono sempre locali.

La mia casa non conosce pareti: non ha muri, né tetti, è internazionale. Non conosce confini il mio modo di pensare: è internazionale. Sopra la mia testa, il cielo non appartiene solo a me, solo a te. È di tutti, è internazionale.

I miei amici sparsi, vengono da ogni dove, sono internazionali. La mia squadra di calcio da una vita è l’Internazionale di Milano. Il mio magazine, neanche a farlo apposta, è “Internazionale”. Alle rassegne fotografiche e cinematografiche sono sempre alla ricerca del “Panorama internazionale”.

ll genere musicale che ascolto ha il sound degli Interpol, è internazionale. Mentre a scuola ascoltavo l’inno dell’Internazionale!

Il mese dell’anno che preferisco di più è Maggio e il giorno è il Primo: che è anche il giorno più rivoluzionario e internazionalista che ci sia, perché nasce da un momento di lotta internazionale di tutti i lavoratori, senza barriere geografiche, né tanto meno sociali.

Il mio prof di Storia Moderna un giorno mi chiamò – con sdegno solo suo :“Pasionaria Internacionalista“ Per me, il complimento più bello mai ricevuto!

Il mio cuore è aperto al mondo e alla vita, è internazionale. Non mi fa paura il “diverso”. L’ignoto mi attrae, lo sconosciuto mi arricchisce. Lo “straniero” posso essere anche io.

Non amo le barriere, le brucio le frontiere. Amo tutti i miei piccoli amici conosciuti in giro per il mondo. E mi sento a casa ovunque; perché mi sento internazionale.

(Bogovadjia, Serbia, dicembre 2017) Il mio lavoro è internazionale. I miei studi universitari sono stati internazionali. Ho studiato Lingue Straniere all’Università con una tesi in Economia delle Istituzioni Internazionali. Mi appassionano i temi di Geopolitica e Politica Internazionale; ho deciso di regalare tutti i miei risparmi ad un Master in Cooperazione Internazionale.

Viaggio molto e spesso: la mia prima volta extra-comunitaria è stata partire come Volontaria internazionale. Quando viaggio, le sfumature, le lingue tutte attorno sono internazionali. Ma poi le mie attenzioni sui riti, i miti, i cibi che scelgo, sono sempre locali.

La mia casa non conosce pareti: non ha muri, né tetti, è internazionale. Non conosce confini il mio modo di pensare: è internazionale. Sopra la mia testa, il cielo non appartiene solo a me, solo a te. È di tutti, è internazionale.

I miei amici sparsi, vengono da ogni dove, sono internazionali. La mia squadra di calcio da una vita è l’Internazionale di Milano. Il mio magazine, neanche a farlo apposta, è “Internazionale”. Alle rassegne fotografiche e cinematografiche sono sempre alla ricerca del “Panorama internazionale”.

ll genere musicale che ascolto ha il sound degli Interpol, è internazionale. Mentre a scuola ascoltavo l’inno dell’Internazionale!

Il mese dell’anno che preferisco di più è Maggio e il giorno è il Primo: che è anche il giorno più rivoluzionario e internazionalista che ci sia, perché nasce da un momento di lotta internazionale di tutti i lavoratori, senza barriere geografiche, né tanto meno sociali.

Il mio prof di Storia Moderna un giorno mi chiamò – con sdegno solo suo :“Pasionaria Internacionalista“ Per me, il complimento più bello mai ricevuto!

Il mio cuore è aperto al mondo e alla vita, è internazionale. Non mi fa paura il “diverso”. L’ignoto mi attrae, lo sconosciuto mi arricchisce. Lo “straniero” posso essere anche io.

Non amo le barriere, le brucio le frontiere. Amo tutti i miei piccoli amici conosciuti in giro per il mondo. E mi sento a casa ovunque; perché mi sento internazionale.

(Bogovadjia, Serbia, dicembre 2017)

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