
Tornata a casa
- Vincenza Lofino
- Poesie età del bronzo
- 31 marzo 2008
Com’è strano tornare a rivivere posti lasciati mesi fa quando con l’abitudine li chiamavamo: Quotidianità.
Torno ad assaporare le mie vecchie quotidianità stabili; le viuzze del paese; i cartelli e le insegne nella lingua che mi ha cresciuta.
I sonori “Buonasera!” e “Prego!” E poi le doppie e le sorde nelle fresi, nel linguaggio.
Le fermate della linea, eterne, i mostri blu alti il doppio dei soliti che mi accompagnavano in terra straniera. I visi scuri e gli occhiali oscuranti.
L’aria umida che scalda e increspa i capelli.
Perfino il frigo di casa e il lavabo del bagno mi sembrano stranamante più preziosi. E torno a fare il bidet.
Sono tornata a casa.
(Lecce, marzo 2008)