Poets Society
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Egregia Penelope
Egregia Penelope, ho imparato il rispetto che non ti ho portato. La calma e la solitudine mi hanno donato la pazienza e la gentilezza, per affrontare la febbre.
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Orfeo
Solitamente non destino lusinghiere sviolinate d’accademia ad alcuno solo per compiacerlo troppo frettolosamente.
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Un idea intensa e accecante
L’assordante vocìo delicato obbligherebbe sinestesie e metonimìe pronte a tradurre, a questo cuore innamorato, un’idea intensa e accecante d’amore.
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Versi ambigui
Se un giorno potessi scrivere per te una poesia l’intitolerei: Versi ambigui.
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Ciccatrici
Cicatrici sulla pelle che marchiano a vita. Alcune cicatrici di vecchie ferite Altre mai rimarginate, impresse.
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I nostri scrigni
Le nostre letture, i nostri scrigni. Il nostro solito poetare, le sensazioni poetiche. La nostra passione. I nostri voli pindarici, la nostra semplicità nella complessità dei nostri caratteri.
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Il ritorno del porcino
Ho il ritorno del porcino. Il piacere peccaminoso graffia ancora le corde del tuo violino; del nostro violino come unghia sulla schiena.
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Antica delizia
Antica delizia perché stai cambiando pelle? L’hai cambiata tante volte, quella che amavamo un tempo. Quella che profumava di rose e di marsiglia. Quella che hai allontanato dalla persona che sei ora.
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Dal balcone
La bellezza da questo balcone. Ancora una volta si stupiscono questi occhi di fanciulla. Abbagliati e immersi nello strepitio di umile vocine assordanti nel mezzo di tantissimi piccoli occhi innocenti di mille fanciulli in festa, questa sera.
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Quaggiu all inferno la gente
In effetti sembra notte fonda. In effetti tra un girone e un altro la gente non guarda, vede al massimo; la gente “comique” et “laide”; la gente è pazza; la gente ipocrita; la gente egoista, egoista; la gente bastarda; la gente s’isola; la gente asseconda e sorride; la gente stupida ammutolisce; la gente, minchia, mince! la gente fraintende volutamente; la gente sorda, implacabile; la gente non sente; la gentenon restituisce, aggredisce; la gente irriverente; la gente annuisce, non affronta; la gente-è-sciupata; la gente amante, padrona; la gente seduce, giudice, “duce”; la gente non luce, eclisse; la gente perpetua; la gente recidiva; la gente non sono io, non mi appartiene e mi sta bene. La gente non è né P. né C. La gente non sente con le orecchie; non guarda con gli occhi, vede al massimo. Ed io “dolce, intensa e brutale” e insazziabile “maudite”. Quaggiù all’inferno si cambia rotta più spesso.
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