
Ciccatrici
Cicatrici sulla pelle che marchiano a vita. Alcune cicatrici di vecchie ferite Altre mai rimarginate, impresse.
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I nostri scrigni
Le nostre letture, i nostri scrigni. Il nostro solito poetare, le sensazioni poetiche. La nostra passione. I nostri voli pindarici, la nostra semplicità nella complessità dei nostri caratteri.
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Il ritorno del porcino
Ho il ritorno del porcino. Il piacere peccaminoso graffia ancora le corde del tuo violino; del nostro violino come unghia sulla schiena.
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Antica delizia
Antica delizia perché stai cambiando pelle? L’hai cambiata tante volte, quella che amavamo un tempo. Quella che profumava di rose e di marsiglia. Quella che hai allontanato dalla persona che sei ora.
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Dal balcone
La bellezza da questo balcone. Ancora una volta si stupiscono questi occhi di fanciulla. Abbagliati e immersi nello strepitio di umile vocine assordanti nel mezzo di tantissimi piccoli occhi innocenti di mille fanciulli in festa, questa sera.
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Quaggiu all inferno la gente
In effetti sembra notte fonda. In effetti tra un girone e un altro la gente non guarda, vede al massimo; la gente “comique” et “laide”; la gente è pazza; la gente ipocrita; la gente egoista, egoista; la gente bastarda; la gente s’isola; la gente asseconda e sorride; la gente stupida ammutolisce; la gente, minchia, mince! la gente fraintende volutamente; la gente sorda, implacabile; la gente non sente; la gentenon restituisce, aggredisce; la gente irriverente; la gente annuisce, non affronta; la gente-è-sciupata; la gente amante, padrona; la gente seduce, giudice, “duce”; la gente non luce, eclisse; la gente perpetua; la gente recidiva; la gente non sono io, non mi appartiene e mi sta bene. La gente non è né P. né C. La gente non sente con le orecchie; non guarda con gli occhi, vede al massimo. Ed io “dolce, intensa e brutale” e insazziabile “maudite”. Quaggiù all’inferno si cambia rotta più spesso.
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Mida contemporaneo
Si ritrova in un etereo corpo contemplato di donna. Cerca un’oasi di pace per l’anima, quest’uomo mancato, e compromessi non semplici con il buon Dio.
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Amoenum meis oculis
Dormire insieme è la pace dopo la tempesta vorticosa dei nostri corpi in delirio.
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I dubbi e la nave
Dubbio atroce, brucia mordace, verace stringe, rode, erode, consuma.
Bivio, non ho scelta. O forse non c’è scelta?
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Pensieri in tazza morbida
Pensieri che affondano lentamente su di una grande tazza morbida.
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E ad un tratto
Ritrova la sua vergine adorata per fortuna. L’aspettava da tempo un pezzo di lei, un grammo del suo sorriso.
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Invettiva
Preoccupante anomalia: il frutto è marcio, ed è frutto di frutti marci, cresciuti fiacchi su alberi da radici ormai secche. Seme contaminato, fiaccato, ingnorante e ignorato, addottrinato, appassito, subìto, cresciuto sin da subito al passivo. Il Passivo che non è attivo, che è solo altamente nocivo. Eppure è vivo, E prospera in famiglia. Dite: io sono stato educato alla forma passiva! “Interesse verso la persona o l’oggetto che subisce l’azione piuttosto che verso la persona o l’oggetto che compie l’azione” dice la definizione grammaticale. Vittimismo culturale.
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Ad un amico
Bicchieri svuotati su di un tavolo di legno. Discorsi metaforici interpretati nel tenue stato d’ebbrezza.
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Autoritratto
Tratteggia ritratti evanescenti a volte anche sinistri, questa fanciulla impertinente.
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Cosa è la perfezione
Se ti dico che ho bendato gli occhi da tempo per non vederla. Cosa? “L’immagine della perfezione” Che cosa è la perfezione? Definizione: Una figura geometrica? Un modello da seguire? Una logica certezza? Che cosa? Anche questa è un’illusione! Inconsistente e vana, inesistente quanto un rombo a 12 lati; un tatuaggio che sostiene che è “per sempre” ogni legame.
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La gente di paese
La gente di paese quando decide di esternare non bada a spese. Vuole fingere personalità, prestigio e ricchezza ma risulta palese quando a figurare è apparenza rozza dietro facili, belle pretese.
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Realta statica
La staticità della realtà. Ciò che varia è solo il tempo e l’età. Realta statica o realtà stitica? Boicottiamo la chiusura della mentalità e combattiamo la ciciclità degli eventi e la cecità. Affrontiamo quest’immobilità.
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Natura umana
Tremo all’idea che tu abbia potuto sfiorare un gesto tanto assurdo quanto insensato. Banale e inutile, qualche mese fa. Avresti ottenuto forse un pizzico di popolarità, un grammo di attenzione, ma avresti perso il dono più prezioso. Come se lottare, sopravvivere, come se soffrire ogni gorno, sostenere, rimanere, resistere… non siano verbi infiniti creati da qualche regista infinito.
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Scelta suberba
La scelta superba che si impadronisce della tua vita. Superba anche l’indecisione che ti lancia una nuova sfida:
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Rigurgiti
Mi perdo tra le sfumature della mia sigaretta. L’ultimo piacere che continua a darmi retta. Stretta in un bagnetto del liceo 2 metri per 2 metri si aspetta il suono della campanella che chiude le porte della scuola alle mie spalle. Poi scarto subito una caramella (se no chi li sente quelli?).
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Un Omega fiaccato
Tu dici di voler combattere la tua guerra? Conduci prima ‘sta battaglia! Portata avanti con sofferenza e qui c’è già chi ci pensa e scruta con meraviglia questa tua doppia valenza irta come muraglia impossibile da valicare, difesa da cocci aguzzi di bottiglia.
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5 anni coatti
Ah! Finalmente siamo andati via! Via da ‘sta prigionia, tenuta ferma, 5 anni di agonia.
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Logica apparente
“È Logico! È logico!” Ma poi cos’è logico in tutto ‘sto processo storico?
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Eppur si move
Punibile per essermi lasciata trascinare dagli eventi, trasportata come figlia dei venti e ad aver condotto male e a stento questo improbabile percorso (e ancora mi cimento), sapendo di aver impiegato ogni sforzo.
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Indifferenza e Arroganza
Parlo dell’indifferenza, una brutta bestia alla quale non sono avvezza, ma è proprio la sua presenza a farmi giudicare quelle persone che ne predicano l’esistenza.
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Math class
Integrali, logaritmi? Non seguo i ritmi della lezione ciò che voglio è uscire fuori da sta situazione – ca pesa comu chiancone E non voglio alcun commento d’accompagnamento. Uscire presto in questo momento (e magari fumarmi una paglia o un cannone baciata dal sole, accarezzata dal vento) comincia a prendere il sopravvento!
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La tua rivoluzione
La tua rivoluzione, come scrive una canzone, è pioggia sul bagnato, un castello abbandonato, un gesto estremo ma isolato e non lascerà né infamia, né lode ma andrà gettata dritta a bruciar giù nell’Ade!
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Piove a Natale
E’ un Natale di pioggia, un Natale che ghiaccia! Un Natale in compagnia. Un Natale velato d’allegria sulla cupa malinconia. Un Natale audace, importante. Un Natale, un test deprimente che mette alle strette. Un Natale che mette alla prova. Un Natale che per nulla ti consola. Un Natale, un bruciore alla gola. Un Natale e il pensiero vola. Un Natale che poi ti toglie la parola.
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Che poi
Che poi tutto non cambia davvero mai. L’ineluttabilità degli eventi, la storia che si ripete, le cose, le medesime, le persone, sempre le stesse. Le mentalità, lamento le menti. La voglia di cambiare, di migliorarsi ma alla fine le colpe sono recidive.
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